Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia-Romagna ha emesso una sentenza di grande rilevanza per il settore dell’intrattenimento, accogliendo il ricorso presentato dal locale Barracuda contro il Comune di Comacchio e i gestori del Bagno Malua. La decisione segna un punto fermo nella regolamentazione delle attività di intrattenimento all’aperto, annullando le deroghe introdotte dal regolamento comunale che, di fatto, consentivano agli stabilimenti balneari di trasformarsi in discoteche all’aperto con regole più favorevoli rispetto ai locali al chiuso.
Il provvedimento, sostenuto dal SILB (Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo), ribadisce l’importanza di garantire una concorrenza equa tra le attività di intrattenimento, evitando squilibri normativi che avrebbero potuto penalizzare le discoteche tradizionali. Tra le motivazioni accolte dal TAR, spicca l’eccessiva estensione degli orari di attività notturna e il mancato rispetto dei piani di zonizzazione acustica, elementi che avrebbero avuto un impatto significativo sulla quiete pubblica.
Questa sentenza rappresenta un importante precedente nel dibattito sulla regolamentazione del settore, riaffermando il principio che le deroghe concesse dalle amministrazioni locali devono rispettare un equilibrio tra sviluppo turistico e tutela del tessuto economico esistente. Il Comune di Comacchio ora dovrà valutare se impugnare la decisione davanti al Consiglio di Stato o modificare il regolamento per attenersi alle indicazioni del tribunale.